Figlio di genitori comunisti, poi balilla e avanguardista e infine comunista egli stesso. Nasce a Roma nel 1926 da Alfredo e Alma e cresce in una famiglia allargata, tutti parenti scappati da Pistoia per fuggire alle persecuzioni del regime, pronti a ogni compromesso pur di costruire una vita normale intorno a quel bimbo. Pronti a comprargli il corredo da balilla per andare scuola. Pronti a lasciare che la propaganda plasmi la sua mente fertile. Pronti a indossare una camicia nera. Ivano assiste alla promulgazione delle leggi razziali, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, al bombardamento di San Lorenzo, alla nascita della Repubblica sociale. Ma è attraverso le piccole esperienze quotidiane che forma la propria personalità e coscienza critica. Con gli anni del liceo e la scoperta dell’amicizia arrivano il cinema e la sessualità, la musica e la libertà. Il blues. Emancipazione culturale che sfocia nell’adesione al Pci.