Quando nel 2008 Castrenze decide di iscriversi alla scuola media, a settantatrè anni, ha uno scopo preciso: nonostante l’età vuole imparare a “scrivere meglio” per raccontare il periodo più travagliato della propria esistenza. L’Odissea della mia vita che per quanto triste possa apparire è valsa la pena di essere vissuta è il risultato, ottenuto con fatica e grande forza di volontà, del suo impegno. La narrazione copre un arco temporale che va dall’inizio del Secondo conflitto mondiale fino ai primi anni Cinquanta: sullo sfondo una Sicilia arcaica, ancorata alle condizioni economiche e sociali del XIX secolo, dove vige quel latifondismo che contrappone pochi benestanti a migliaia di famiglie poverissime.