L’edizione 2010 del premio CITTÀ del DIARIO, attribuito dall’Archivio di Pieve Santo Stefano a una personalità del mondo culturale che si sia particolarmente distinta per il suo impegno nella diffusione della memoria, viene consegnato a Mario Dondero.
Lo scatto fotografico fissa ricordi, a volte anche stati d’animo. Nelle immagini di Mario Dondero protagoniste assolute dei suoi racconti fotografici sono le persone. E tutte per Mario Dondero corrispondono a un ricordo preciso che la sua memoria sconfinata fa rivivere. Così le foto di Dondero si colgono pienamente all’interno del suo particolare, personalissimo racconto, come se fossero una cosa sola, l’immagine e il ricordo che evoca. Perché lo scatto fotografico è il pretesto per conoscere le persone e non il contrario: “A me le persone interessano perché esistono, non solo per il piacere di fotografarle”.
Generoso, affidabile eppure selettivo, Dondero ha scritto attraverso i suoi scatti sterminati, alcuni ancora inediti, una sua avvincente autobiografia fatta di tanti incontri. Tutti preziosi, tutti ricordati, tutti custoditi, ma anche condivisi con chi ha la curiosità di ascoltarli. Personaggi noti, colti in situazioni domestiche e private, in questo atto di fiducia che si instaura tra chi ritrae e chi è ritratto, sono mischiati e confusi con volti sconosciuti, anonimi protagonisti della storia di Mario Dondero, che è la storia di tutti noi.