Il giornalismo esiste e resiste. Il “Premio Tutino Giornalista” è appena giunto alla seconda edizione ma l’Archivio, che l’ha fortemente voluto per ricordare la figura di quell’appassionato giornalista che è stato il fondatore Saverio Tutino, sente di aver già dato una risposta all’interrogativo che ne aveva accompagnato la nascita. Capire se esiste una leva di uomini e donne che portano avanti questo mestiere-missione di vitale importanza per la salute di una civiltà, soprattutto nelle declinazioni più nobili e difficili da coltivare dell’inviato o dell’inchiestista. Giulia Bosetti, alla quale la direzione artistica del Premio Pieve attribuisce il “Premio Tutino Giornalista” 2014, è la risposta all’interrogativo. Con le sue inchieste rigorose condotte per “Presa diretta” (RaiTre) Giulia ha raccontato agli italiani problemi e piaghe che si alimentano sotto gli occhi di tutti, di cui nessuno sembra però accorgersi. Così ad esempio in “Morti di Stato”, affrontando nelle varie accezioni il tema degli abusi di violenza da parte delle forze dell’ordine, ed anche in “Soldi sporchi”, in cui è penetrata nelle logiche dell’evasione fiscale e dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico dell’Italia in crisi.