Quarant’anni di vita dell’Archivio non si possono raccontare brevemente perché sono anni di una storia densa di eventi grandi e piccoli e di partecipazione. Abbiamo quindi pensato di offrire un (grosso) biglietto da visita composto da foto e testi per chi in varie forme ha instaurato con l’Archivio un legame di amicizia, e allo stesso tempo per presentarci a chi ancora non ci conosce. Un compito arduo scegliere un percorso narrativo che, con poche voci potesse rappresentarle tutte. Lo abbiamo fatto attraverso parole ricorrenti che creano legami fra i diari. Parole che si rincorrono negli scaffali dell’Archivio: futuro, calligrafia, conflitti, patria, diritti, libertà, viaggio, nemico, violenza, amore, e altre ancora. In sintonia alcune, in opposizione altre. Attraverso le voci di pochissimi autori si sono voluti rappresentare quanti più argomenti possibili, sapendo di non poter dare mai conto di tutta la varietà, bellezza, diversità, che possiamo incontrare fra le pagine di carta dell’Archivio di Pieve. Il percorso per immagini è un compito ancora più arduo. Migliaia e migliaia di foto sono state selezionate con cura per arrivare a una sintesi che possa rappresentare un frammento minimo del nostro racconto visivo fatto di ricordi e tanti, tantissimi volti. Ci auguriamo che il libro serva per aprire altre porte, per leggere altre storie, per guardare altre immagini. E conti per quello che vuole rappresentare più per quello che contiene. Perché solo l’Archivio può contenere tutte le storie e tutte le immagini. Non basta un libro.