Marta, ultima della famiglia Saint-Cyr, morta senza eredi, come i suoi tre fratelli, lasciò a nostra madre, Elena Gambarin Mattei, che fu sua intima amica, tutto il carteggio della sua famiglia, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla metà del Novecento, pregando che venisse in qualche modo salvato.
Così scrivevano Lidia e Delia Gambarin nella lettera con cui nel luglio 2023 accompagnavano la donazione della vasta documentazione della famiglia Saint-Cyr, di chiare origini francesi – nonno Henry Saint-Cyr era nato a Ville de France nel 1810 – e vissuta a lungo in Italia. Migliaia di pagine scritte a mano, soprattutto lettere scambiate tra loro dai quattro fratelli Carlo, Mario, Marta e Maria Anna e anche col padre. In mezzo la Prima guerra mondiale e il dopoguerra, l’emigrazione e l’amore, foto, poesie e romanzi. Una testimonianza splendida nella forma e nei contenuti, stratificata per decenni e che richiedeva, come per volontà dell’ultima esponente della famiglia, di essere “salvata”. E così è stato: grazie al richiamo offerto dall’Archivio, l’affetto che scorre tra i familiari attraverso le lettere private ha conosciuto una nuova vita e una dimensione pubblica, incontrando nuovi occhi interessati a leggerle per scoprire, attraverso le singole storie, un nuovo frammento della nostra storia collettiva.